giovedì 15 ottobre 2009

Anche Draghi ha dei dubbi...


Mi fa piacere vedere che anche il bollettino n. 58 di Bankitalia la pensa sostanzialmente come me...
Loro hanno il migliore centro studi e la migliore banca dati del paese (ed una delle migliori d'Europa).
Io sono solo "un cane sciolto" che legge, studia, approfondisce e mette insieme i pezzi del puzzle usando il cervello (fino?) e l'esperienza, senza peli sulla lingua.

Non per nulla sono mesi che parlo di Ripresa basata principalmente su: re-stocking, piani di stimoli, politiche monetarie iper-espansive e fuori dai canoni, sbracamento dei debiti pubblici etc etc
Mentre i veri motori di una Ripresa solida e duratura sono ancora assenti od anemici.
Gli articoli in merito a questa Ripresa, basata per adesso sulle "protesi" e sul "socialismo Keynesiano", sono "innumerevoli" in questo Blog.
Il primo di essi è stato un'anticipazione in "tempi archeologici": ancora nel pieno della Crisi provavo ad allungare il collo per vedere più lontano: Un po' d'aritmetica
Ed a seguire: Il Rimbalzo, Ci siamo comprati la Ripresa..., Il Generale Keynes ed i Marines
Ultimamente ho parlato "del rumore di fondo" degli incentivi che rende difficile capire se l'economia riuscirà a camminare con le sue gambe quando gli effetti saranno svaniti: Cannibalizzazione, I conti tornano

Le borse procedono spedite senza dubbi od incertezze in un rally molto più probabilmente guidato dalla liquidità che dai fondamentali: si scommette su una super-ripresa a V.
L'economia reale, gli economisti e le banche centrali parlano un linguaggio molto più prudente, pieno di incognite, di dubbi, di elementi di rischio e di debolezza: si prevede una ripresa molto graduale ad U, od addirittura uno schema a W con ricaduta in recessione. Alcuni parlano di uno schema a WWW nel quale ripresa e recessione si alternano per parecchio tempo.

La versione del bollettino n. 58 di Bankitalia coincide sostanzialmente con l'analisi del n° 2 della della FED David Kohn che ho riportato ieri su questo Blog, e coincide sostanzialmente anche con i Verbali della FOMC (il braccio operativo della FED) che sono usciti ieri sera.

Ecco riassunti ed evidenziati i passaggi di maggiore interesse
DA LEGGERE CON ATTENZIONE

Secondo quanto la Banca d'Italia riporta nel Bollettino Economico n. 58, ottobre 2009, la recessione mondiale si è arrestata e si sta ora profilando una ripresa, in larga parte grazie al sostegno delle politiche economiche espansive adottate nei principali paesi.
............. Nel terzo trimestre in numerose economie sono giunti segnali positivi dalla produzione industriale, dalle vendite al dettaglio, dal clima di fiducia di imprese e famiglie. Le condizioni dei mercati finanziari internazionali hanno continuato a migliorare, sostenute da una maggior fiducia degli investitori: sono proseguiti il forte rialzo dei corsi azionari, la riduzione degli spread sulle obbligazioni societarie, l'allentamento delle tensioni nei mercati interbancari. Secondo le previsioni degli organismi internazionali, tuttavia, la ripresa si presenterebbe con ritmi contenuti fino al prossimo anno: nel 2010 la crescita mondiale si collocherebbe in media attorno al 3 per cento; quella dei paesi avanzati appena al di sopra dell'1 per cento.
Rimane inoltre molto elevata l'incertezza sulla sua solidità: vi è il rischio che con il venir meno degli stimoli fiscali e monetari, e una volta esaurito il ciclo di ricostituzione delle scorte, la domanda privata possa tornare a ristagnare, frenata in molte economie da una disoccupazione elevata e crescente, dalla limitata disponibilità di credito e dall'esigenza delle famiglie di risanare i propri bilanci.

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Nell'area dell'euro l'attività sarebbe tornata a crescere nel terzo trimestre L'indicatore coincidente dell'economia dell'area dell'euro prodotto dalla Banca d'Italia, €-coin, ha assunto in settembre un valore positivo, ancorché assai contenuto, per la prima volta negli ultimi quindici mesi.
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Secondo le attese degli operatori professionali censite da Consensus Economics, nel terzo trimestre la crescita del PIL dell'area sarebbe tornata positiva, nell'ordine del mezzo punto percentuale.
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IN RIFERIMENTO ALL'ITALIA
Anche in Italia si stima che nel trimestre estivo il PIL sia tornato a crescere, dopo cinque trimestri consecutivi di contrazione, che avevano riportato la produzione ai livelli di quasi un decennio addietro. L'incremento è stimabile nell'1 per cento circa sul periodo precedente. Vi contribuirebbe il deciso rialzo della produzione industriale in agosto (peraltro da considerare con cautela data l'accentuata erraticità dei fattori stagionali nei mesi estivi), il primo dopo la pesante contrazione osservata tra il secondo trimestre del 2008 e lo stesso periodo del 2009. Parte di questo recupero è verosimilmente destinato alla ricostituzione di un adeguato livello delle scorte, scese in alcuni comparti a livelli molto bassi.
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L'istituto di Via Nazionale afferma tuttavia che "non si intravede una chiara inversione di tendenza ne' nella domanda interna, ne' di quella estera".
Sul primo fronte, la domanda interna, "continuano a peggiorare gli indicatori relativi alle intenzioni di acquisto di beni durevoli e alle condizioni del mercato del lavoro".
Sul secondo fronte, la domanda estera, "i dati disponibili per luglio e agosto sulle nostre esportazioni ne segnalano una persistente debolezza"; inoltre "la competitivita' di prezzo delle imprese industriali italiane ha continuato a peggiorare nei primi otto mesi dell'anno"

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.....ancora non s'intravede una chiara inversione di tendenza né della domanda interna...
Si è consolidato, soprattutto nelle componenti prospettiche, il miglioramento degli indicatori di fiducia delle famiglie e, in misura meno decisa, delle imprese.
Continuano tuttavia a peggiorare gli indicatori relativi alle intenzioni di acquisto di beni durevoli e alle condizioni del mercato del lavoro.
La propensione a investire delle imprese rimane molto bassa, in presenza di margini inutilizzati di capacità storicamente elevati.
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ATTENZIONE: DATI E NUMERI SULL'OCCUPAZIONE CHE IN GIRO NON SI LEGGONO
SONO QUASI TOP SECRET, MATERIALE ALTAMENTE SECRETATO DA ISTITUZIONI E MASS MEDIA
UN GRAZIE A BANKITALIA PER AVERCELI COMUNICATI (in particolare il rarissimo e sfuggente dato sui precari...)

Pesa verosimilmente sulle decisioni di spesa delle famiglie il calo dell'occupazione, in atto dalla metà del 2008.
Nel secondo trimestre la perdita è risultata di oltre mezzo milione (500.000) di occupati rispetto a un anno prima, escludendo dal computo l'effetto delle iscrizioni all'anagrafe di lavoratori immigrati. È stata di circa 300.000 unità la flessione dei lavoratori comunemente definiti come "precari", in maggioranza giovani.
Nel terzo trimestre si è ancora intensificato il ricorso alla Cassa integrazione guadagni: le ore complessivamente autorizzate sono aumentate di circa il 30 per cento rispetto al trimestre precedente.



...né di quella estera
Pur in un contesto di domanda mondiale più favorevole, i dati disponibili per luglio e agosto sulle nostre esportazioni ne segnalano una persistente debolezza. La competitività di prezzo delle imprese industriali italiane ha continuato a peggiorare nei primi otto mesi dell'anno, a causa di un andamento fortemente sfavorevole della produttività del lavoro: misurata con le ore lavorate (per tenere conto dell'ampio ricorso alla CIG), la produttività è caduta del 3,6 per cento nel primo semestre dopo il -0,8 nella media del 2008; ne ha risentito il CLUP, che ha accelerato al 5,4 per cento nonostante la dinamica contenuta del costo orario del lavoro.
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Continua a contrarsi la crescita del credito Il credito bancario al settore privato non finanziario continua a risentire sia di una ridotta domanda di finanziamenti da parte delle imprese, a causa della difficile congiuntura economica, sia di un orientamento ancora restrittivo dei criteri di offerta, seppure con segnali di attenuazione.
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Qualità degli attivi e redditività delle banche hanno continuato a peggiorare; la raccolta ha ulteriormente rallentato. Sono migliorati i coefficienti patrimoniali dei maggiori gruppi bancari italiani.

L'inflazione risale moderatamente
L'inflazione al consumo sui dodici mesi, ridottasi rapidamente dalla fine del 2008, ha toccato un minimo in luglio (-0,1 per cento secondo l'indice armonizzato).....successivamente ha mostrato un contenuto aumento, portandosi allo 0,3 per cento in settembre secondo i dati preliminari.
Il rialzo, osservato anche per le componenti di fondo, dovrebbe proseguire nel resto dell'anno e accentuarsi gradualmente nel corso del 2010, in linea con le attese per l'insieme dell'area dell'euro. .......l'inflazione si manterrebbe comunque moderata, all'1,5 per cento, nella media del prossimo anno.

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I conti pubblici sono in forte deterioramento
Lo stato dei conti pubblici è in notevole peggioramento, risentendo soprattutto della dinamica particolarmente negativa delle entrate.
Nei primi nove mesi del 2009 il gettito tributario erariale si è ridotto del 3,2 per cento, nonostante la forte crescita di alcune imposte sostitutive straordinarie.
...Nell'anno in corso, l'indebitamento netto risulterebbe pressoché raddoppiato rispetto al 2008, al 5,3 per cento del PIL; il debito aumenterebbe di oltre nove punti percentuali, al 115,1 per cento del prodotto.
........Sulle prospettive dei conti pubblici pesa l'incertezza ancora elevata riguardo ai tempi e all'intensità della ripresa ciclica. Il disegno di legge finanziaria 2010 prevede interventi limitati, senza effetti sui saldi di bilancio.
Nelle previsioni del governo.... il debito pubblico, in flessione dal 2011, sarebbe ancora superiore al 112 per cento del PIL nel 2013, oltre nove punti percentuali in più rispetto al 2007.



Insomma, come ribadisco da tempo la caduta si è interrotta e si vedono i segnali di una Ripresa in atto: è innegabile anche se si tratta di una "ripresa tecnica", di "una ripresa che sembra una recessione", di una "jobless recovery" etc etc
Per adesso è una Ripresa che cammina principalmente con l'ausilio delle stampelle, degli antidolorifici e del doping...e sulle spalle di Debiti Pubblici schizzati alle stelle.
Vedremo se, messe da parte le protesi e gli stimolanti, questa Ripresa riuscirà a camminare con le proprie gambe.

Fermo restando che, sia del mondo finanziario e bancario sia del mondo economico, la maggior parte dei problemi STRUTTURALI NON SONO STATI RISOLTI O NEMMENO AFFRONTATI, ma solo PROCRASTINATI.
Vedi in merito (in inglese) il video con l'opinione dell'ottimo Mish Shedlock

Non per nulla negli USA ormai i comici chiamano Obama "il grande procrastinatore" invece che "il grande comunicatore"....
Girano battute comiche di questo tenore:
...Per Jay Leno, il difetto di fondo di Obama è quello di rimandare sempre a domani le decisioni importanti che già avrebbe dovuto prendere. «Non aspettatevi che mandi subito più truppe in Afghanistan, sebbene ve ne sia bisogno...Ha impiegato 5 mesi a scegliere un cagnolino per le figlie».
E a proposito del Nobel: «Straordinario. Se ci pensate bene, il premio è l’unico successo ottenuto sino ad ora dal presidente».
Ed un altro comico, respingendo l’accusa delle destre che Obama trasformi l’America in una Germania nazista o in una Unione sovietica: «E’ falso. Basta che guardiate a ciò che ho fatto in 9 mesi» ha protestato. «Non ho fatto nulla».
....«Politicamente, il messaggio dei comici potrebbe essere devastante: Obama è il grande procrastinatore, non il grande comunicatore, una delusione per il pubblico, che forse ha nutrito eccessive aspettative».


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