martedì 6 aprile 2010

Rapporto occupazionale USA: il paziente è in condizioni stabili


Dopo l'anteprima pubblicato durante le vacanza pasquali, ecco l'analisi completa sul rapporto occupazionale americano del BLS uscito venerdì scorso.

Negli Stati Uniti l'EMORRAGGIA di 8,4 milioni di posti di lavoro che continuava da 27 mesi finalmente si è ARRESTATA.

Prendo per buone le statistiche ufficiali, come base di analisi....ma sappiamo tutti che i disoccupati in USA sono in realtà molti di più: la società di studi statistici Gallup colloca il tasso esteso di disoccupazione (compresi i sotto-occupati e gli scoraggiati) al 20.3% contro l'ufficiale 16,9%...

Secondo il BLS i disoccupati americani sono circa 30 milioni, circa 1 lavoratore su 6 (compresi sotto-occupati/scoraggiati).
Una CIFRA IMPRESSIONANTE per un'economia "avanzata" come quella degli Stati Uniti.
Per visualizzare l'allucinante PROGRESSIONE di licenziamenti causati dalla Grande Crisi, ecco un video/animazione molto eloquente.


In ogni caso venerdì scorso sono stati creati più +162.000 posti di lavoro.
Indubbiamente UN'OTTIMA NOTIZIA: più che altro con una forte valenza psicologica positiva, di turning point, di punto di svolta.

Ma le sfide più DIFFICILI in campo occupazionale iniziano PROPRIO ORA.
Non è detto che prevalga la volontà di vincere queste sfide...visto che ci sono forti interessi e radicati processi strutturali che GIOCANO CONTRO.
Durante la Grande Crisi abbiamo già visto come è finita nel campo Finanzario : le LOBBIES stanno stravincendo sulle spalle di TUTTI NOI...e la Politica non ha la forza d'intervenire (anche perchè la principale alleata di Wall Street è proprio la politica ...e potete immaginare il perchè...)

Non starò a scendere nei particolari del rapporto BLS, visto che in giro ne avrete già letto di tutto e di più (anche di troppo...).
Inoltre il SEMAFORO MOTIVAZIONALE è ancora ROSSO...
Focalizzo solo alcuni nodi rimasti in secondo piano sui mass-media.
Su 162mila posti creati, 48mila sono "es-temporanei una tantum" per il famoso Censimento e 40mila sono temporanei assunti dal settore privato: la cifra dei VERI POSTI DI LAVORO creati si riduce dunque a +74.000.
Faccio notare come il tasso di disoccupazione esteso che comprende i sotto-occupati sia salito al 16,9% dal 16,8%.
Faccio notare che i disoccupati di lungo periodo (più di 27 settimane) hanno toccato un nuovo record.
Long-Term Unemployment at Post-WWII High

Ma vi rimando ad un ottimo prospetto riassuntivo dei lati POSITIVI E NEGATIVI (in inglese)

Let’s break down the highlights into the good and bad:

Negatives
• Average Hourly Earnings of all employees NFP fell by 2 cents, or 0.1%.
• Unemployment rate is unchanged at 9.7% (no improvement this month)
U6 Unemployment, the broadest measure, rose to 16.9% –that’s off of the December 2009 peak of 17.3, but higher than January (16.5%) and February (16.8%) of 2010.
• Long-term unemployed (jobless for 27 weeks+) increased by 414,000 to 6.5 million. (bad)
• 44.1 percent of unemployed persons were jobless for 27 weeks +. (Also very bad)
• Involuntary part-time workers increased to 9.1 million in March. (This remains a stubborn problem area)


Positives

• +162k is the best report since March, 2007.
• Average workweek was up by 0.1 hour to 34.0 hours in March.
• Temp help services added 40,000 jobs in March. That’s a cumulative add of 313k since September 2009.
• Census added “only” 48,000 workers — far below the 100-150k consensus. This pushes their hiring out into the rest of the year.
• Civilian Labor Force Participation Rate at 64.9% edged up in March
• Manufacturing continued to trend up (+17,000); Mfr added 45,000 jobs in Q1.
• Revisions: January 2010 data was revised upwards 40k (from-26k to +14k); February was revised up 22k (from -36k to -14k).


Per capire le DINAMICHE OCCUPAZIONALI è importantissimo comprendere un PUNTO FONDAMENTALE: secondo il rapporto occupazionale del BLS, malgrado la creazione di +162.000 posti di lavoro, il tasso di disoccupazione resta fermo al 9,7% della forza lavoro.

Infatti l’America ha una demografia positiva (nascite + immigrazione) e sul mercato del lavoro continuano ad arrivare nuove generazioni che hanno bisogno di posti, perciò occorre che si crei occupazione anche soltanto per mantenere FERMO quell’indice.

Addirittura se la creazione di posti di lavoro è POSITIVA ma inferiore alla crescita demografica, il tasso di disoccupazione ha una dinamica NEGATIVA.

Inoltre nella recessione molti lavoratori scoraggiati avevano smesso di cercarsi un posto ed erano “spariti” dalle statistiche, oggi che l’economia va meglio tornano a far parte della forza lavoro ufficiale.

Per avere qualche numero di riferimento sulla "SFIDA" in USA tra creazione posti di lavoro e crescita demografica della forza lavoro, ecco un ottimo grafico con chiosa annessa (in inglese).
La crescita di Marzo di circa +74mila posti di lavoro (scalando dai +162mila quelli "farlocchi" del Censimento ed i temporanei) va a scontrarsi con una crescita media demografica di +211mila al mese negli ultimi 10 anni.
Ecco che quel +162.000 VIENE MOLTO RIDIMENSIONATO...pur simboleggiando qualcosa di MOLTO POSITIVO ovvero la FINE dell'EMORRAGIA.

Employment vs. Population Growth
The good news is non-farm payrolls jumped by 162,000 in March. The thing to keep in mind is that the population has grown by 211,000 per month (on average) over the past 10 years.


We're getting there, but until we grow faster than the population, unemployment levels will remain.
This also shows how far fetched the low unemployment rates were in late 2007.


Autopsia dell'Occupazione Americana
.....Scherzi a parte, abbozziamo una simulazione: per ritornare ai livelli occupazionali del 2007 ci vorrebbero 9 anni con una crescita mensile di +250mila posti, 18 anni con una crescita mensile di +200mila posti...mentre con +150mila posti al mese non si ritornerebbe MAI al livello pre-crisi.















.
Employment May Never Recover
...With an average job growth rate of 250,000 per month we return to the pre recession level of employment in nine years.
With 200,000 per month job growth, we get there in 18 years.
At 150,000, approximately the rate during the expansion periods of the 1990s and 2000s, we never regain previous employment levels.
...
...E come dice l'ex-ministro del lavoro Robert Reich ci vorrebbero +400mila assunzioni al mese da subito per riassorbire la disoccupazione in un tempo ragionevole.
Invece durante il boom occupazionale degli anni '90 al massimo si sono assunte 280mila persone al mese e durante l'ultima ripresa del 2005 il massimo è stato di +212mila assunzioni al mese.
Ma la media è stata ben più bassa: circa +150mila al mese ovvero la cifra del "non-ritorno".
....
To put this in perspective, the average monthly employment gains in the last recovery, from the beginning of 2003 to the end of 2007, were 146,000 per month. In the 1990's, from the end of 1991 to the employment peak in March, 2001, the average monthly gain in jobs was 154,000...
Miracoli a parte, la strada del ri-assorbimento rimane molto lunga e difficoltosa.
Come potete vedere prende sempre più sostanza la mia ipotesi di sudamericanizzazione® ovvero un futuro livello endemico di disoccupazione assai più alto di quello passato, non riassorbibile........
vedi nel mio blog Sudamericanizzazione: il dubbio si diffonde..." e Turnover dei consumatori
ed ancora Ci stanno sostituendo (od almeno ci stanno provando...)

Integriamo con il punto di vista di due AUCTORITATES in campo economico.

Paul Krugman, premio Nobel per l'economia afferma: "Il Paziente è in condizioni stabili..."
Molto significativo: non a caso ho preso spunto per il titolo.
The Patient Is in Stable Condition
That’s the message of today’s jobs report. The economy is clearly adding jobs, even once you adjust for Census hiring and February snow. But not fast enough to make a dent in mass unemployment.

Robert Reich, ex-ministro del lavoro dell'era Clinton ed uno dei massimi esperti di dinamiche occupazionali negli States, titolo la sua analisi: "Una Ripresa senza lavoro"
No Jobs Recovery
The US economy added 162,000 jobs in March.
Great news until you look more closely.
In March, the federal government began hiring census takers big time.
These are six-month temp jobs, and they tell us nothing about underlying trends in the labor market.
There are some positive signs....

...Two big things to bear in mind:
First, government spending on last year’s giant stimulus is still near its peak, and the Fed continues to hold down interest rates.
Without these props, it’s far from clear we’d have any job growth at all.

Second, since the start of the Great Recession, the economy has lost 8.4 million jobs and failed to create another 2.7 million needed just to keep up with population growth.

That means we’re more than 11 million in the hole right now.
And that hole keeps deepening every month we fail to add at least 150,000 new jobs, again reflecting population growth.

A census-taking job is better than no job, but it’s no substitute for the real thing.
Bottom line: This is no jobs recovery.

Molti Indicatori Economici hanno presentato negli ultimi mesi importanti recuperi, migliorando in modo sensibile e risalendo in modo rilevante dagli abissi in cui erano precipitati.
Negli USA anche il classico lagging indicator (indicatore ritardato) della Disoccupazione finalmente è passato in positivo.
Che sia in corso una RIPRESA ormai è INNEGABILE.
Ma la vera domanda è CHE TIPO DI RIPRESA?
Non a caso il mitico John Mauldin, paladino dell'informazione indipendente ed eccellente analista economico, nella sua seguitissima Newsletter si chiede
Is This a Recovery? (Questa è una Ripresa?)
First, we are in a nascent recovery from the depths of the Great Recession, but the question is "what kind of recovery?"
Many suggest that we will see a typical recovery, like we have seen with every recession since World War II.
As regular readers know, I don't think we've gone through a typical, garden-variety recession, and to expect a typical recovery is more faith-based than factual.
We had a deleveraging recession and we are still deleveraging.
The process, as shown in studies I have written about, takes years to conclude.
.....
Ed in merito al fatto che la Grande Crisi sia una Recessione Classica alla quale sta succedendo una Ripresa Classica, John Mauldin risponde con due "slogans" molto significativi.
This Time is Different
The End Game

Questa Ripresa è stata PAGATA A CARO PREZZO dallo sbracamento dei debiti pubblici e dal forte aumento della disoccupazione.
Questa Ripresa è ancora fragile ed è basata soprattutto su imponenti piani di stimoli, politiche monetarie iper-espansive, tassi a zero etc etc
Questa Ripresa dovrà dimostrare di essere durevole e sostenibile, visto che deriva da una Grande Crisi che io reputo STRUTTURALE.
Questa Ripresa porta in sé "germi" ancora più virulenti di quelli che hanno causato la Grande Crisi, squilibri ancora più profondi e pericolosi: tutto è tornato come prima, anzi PEGGIO di prima....in primis proprio quel marcio Sistema Bancario-Finanziario che ha nascosto la polvere sotto al tappeto e che ha schivato ogni riforma migliorativa e strutturale.
Questa Grande Crisi ha accelerato vari "processi evolutivi" che la Ripresa tecnica, jobless e squilibrata sta "incarnando": per NOI CITTADINI COMUNI queste NUOVE TENDENZE sono assai preoccupanti e ben poco promettenti per il futuro.

Questa Ripresa sta coivolgendo solo alcuni settori, solo alcune fasce di popolazione, solo alcune Aree del pianeta
Questa Ripresa non viene ancora minimamente percepita dalla stragrande maggioranza delle persone.
Questa Ripresa è forte in alcuni Stati Emergenti come la Cina, l'India, il Brasile etc...ed in altri stati che ne vivono di riflesso come l'Australia.
Questa Ripresa è rilevante ma allo stesso tempo squilibrata, piena d'incognite ed irta di pericoli in alcuni Stati come gli USA.
Questa Ripresa è anemica e squilibrata in Stati come la Germania e la Francia.
Questa Ripresa non esiste del tutto in Stati come la Grecia, la Spagna etc etc etc

Con lungimiranza già nove mesi fa mi ponevo gli stessi interrogativi in Ci siamo comprati la Ripresa...

E l'Italia?
In Italia come sempre noi vediamo solo l'ombra delle fasi espansive, mentre ci becchiamo in piena faccia le fasi recessive o le Grandi Crisi...
Anche in questo caso non facciamo eccezione: della Ripresa ne stiamo vedendo solo una pallida e selettiva immagine...
Una cosa è CERTA: se mai la RIPRESA dovesse esplodere e dovesse rivelarsi durevole, le GRANDI OCCASIONI non si manifesteranno certo in Italia...come ormai accade da lungo tempo....
E non sto nemmeno ad elencarne le cause, che ormai conosciamo TUTTI a memoria...ma purtroppo non ci sono le spinte sufficienti per porvi rimedio.

Fmi: Ripresa Modesta In Ue, Pil Italia +0,8% 2010 +1,1% 2011
sabato, 3 aprile 2010
La ripresa economica e' ancora irregolare: "modesta" nelle economie avanzate e soprattutto in Europa, piu' "sostenuta" nei Paesi emergenti.
Fonti dell'Fmi spiegano cosi' le stime contenute nel World economic outlook che sara' pubblicato il 21 aprile prossimo e che rivede al rialzo dello 0,2% al 4,1% la previsione di crescita dell'economia globale quest'anno, con un'ulteriore possibile accelerazione al 4,3% il prossimo.
Per l'Italia c'e' invece un taglio: secondo gli esperti del Washington il nostro Paese non riuscira' ad andare oltre lo 0,8% nel 2010 e all'1,1% nel 2011, con un taglio dello 0,2% rispetto alle previsioni di gennaio.
Male anche la disoccupazione destinata a salire al 8,7% quest'anno per poi scendere all'8,6% il prossimo.

Aggiornamento di mercoledì 7 Aprile
Ecco cosa intendevo per RIPRESA FORTE nei paesi "ex-emergenti", che ci stanno trainando fuori dalla Grande Crisi ma che ci stanno anche "sommergendo"...
In particolare e come sempre LA CINA...
Poche balle: se non ci fosse stata LEI...NOI saremmo finiti in una Grande Depressione.
Banca Mondiale: Alza Previsioni Su Pil Asia 2010 Da +7,8% a +8,7%
7 aprile 2010
L'Asia locomotiva dell'economia mondiale anche nel 2010. La Banca mondiale ha alzato le previsioni sul Pil dell'area portandolo da +7,8% a +8,7%.
Nel 2009, la crescita' e' stata pari al 7%, ma senza la Cina il progresso del Pil si sarebbe ridotto all'1,3%, spiega la Banca Mondiale.
Prospettive rosee grazie anche alla risposta data da Pechino alla crisi economica: lo scorso anno la Cina ha varato una manovra prociclica di oltre 500 miliardi di dollari. '
'Grazie alla Cina, la produzione, le esportazioni e l'occupazione in Asia sono ritornate ai livelli pre-crisi'', scrive la Banca Mondiale.


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