martedì 23 febbraio 2010

Spagna: "Demolizioni Immobiliari"...










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La Banca di Spagna starebbe per innalzare il livello minimo di accantonamenti che le Banche iberiche devono adottare a copertura dei beni immobiliari posseduti da più di un anno.
Già a Novembre 2009 il livello di accantonamento era stato aumentato dal 10% al 20%.
Adesso il livello verrebbe ulteriormente innalzato al 30%, anche se la mossa non è stata ancora comunicata ufficialmente.
Insomma rischia di essere "solo fuffa" ben 1/3 (!) del valore delle proprietà immobiliari spagnole nella pancia delle Banche locali da più di un anno...
Naturalmente tale scelta potrebbe erodere ulteriormente gli utili degli istituti bancari già duramente colpiti dalla Crisi.

Sappiamo che la Spagna era stata trascinata alle stelle quasi esclusivamente dal boom immobiliare.
Sappiamo che la Spagna è stata trascinata alle stalle dallo SBOOM immobiliare.
Ma l'entità di tale Sboom è veramente sorprendente, anche sull'onda di uno strabordante surplus di offerta immobiliare che ha pittoreschi e colorati risvolti urbanistici: le città spagnole sono tappezzate di variopinti cartelli "se vende" (vendesi) "se alquila" (affittasi) che col tempo di ricoprono di un triste strato di polvere...

Nello specifico il possibile giro di vite richiesto dalla Banca di Spagna sarebbe causato dal fatto che
le banche iberiche hanno ri-finanziato anche le più "sfasciate" società immobiliari creditrici (invece di lasciarle fallire come sarebbe stato naturale) in cambio di case, appartamenti ed azioni.
In questo modo avrebbero truccato al ribasso il loro ratio di bad loans (credit marci).
Il problema è che queste case/azioni accettate come pagamento in natura rischiano di non valere una fava o perlomeno 1/3 in meno del valore messo a bilancio....
Insomma metaforizzando immobili con cavoli e società immobiliari con verdurieri...
...in Spagna (e non solo) le banche hanno accettato di essere pagate in natura con cavoli marci piuttosto che far fallire i verdurieri "d'assalto" mentre a bilancio li hanno trasformati in cavoli freschi e pregiati.
E' il solito vizio genetico delle banche di sopravvalutare i propri asset...
Vedi tanto per cambiare Come ti trasformo una catapecchia in una villa a Portofino

Se poi al quadro già negativo aggiungiamo una serie di "giochini delle tre carte" debt-for-assets & debt-for-equity swaps concordati tra società immobiliari e banche spagnole per fare un po' di lifting dei conti.....
...ebbene l'affidabilità del ratio di bad loans nei bilanci bancari spagnoli (in particolare nel meno trasparente sistema delle Caja) rischia di finire nella Plaza de Toros....Olè!
E stiamo parlando di un un'esposizione "taurina" da 324 miliardi di euro (Banche spagnole nei confronti di società immobiliari spagnole).

Ed adesso prepariamo un bel Coktail "Spanish Euro Thriller"
1/3 di catastrofe immobiliare
1/3 di catastrofe occupazionale
1/3 di maggiore debolezza degli indicatori macro-economici rispetto agli altri paesi area euro (anche nel 4° trimestre 2009 la Spagna è ancora in recessione e gli indici manifatturieri sono ancora in contrazione - vedi Boom Boom Debito Spagna)
Aggiungiamo un pizzico di CDS, una manciata di "Perfida Albione" anti-euro, una spolverata di speculazione internazionale...
Shakeriamo il tutto energicamente...e la "Bomba" è pronta da essere sorseggiata.

Come ho sempre predicato la Speculazione va a colpire ed esasperare i Punti Deboli.
Come ho sempre predicato urlare alla Speculazione ed alla strumentalizzazione (anti-euro) può essere corretto (e può far comodo) ma non deve essere una scusa per ignorare l'effettiva presenza di problemi reali.

Aggiungo alcuni succosi ingredienti numerici e non (in inglese)
From "Perfida Albione" Financial Times
Spanish banks face higher provisions

...Iberian Equities, the broker, estimated on Monday that listed Spanish banks had property assets of more than €12.6bn ($17.1bn) at the end of last year, while the cajas held €33bn (bn sta per billions ovvero miliardi.
Santander and BBVA, the two biggest banks, have taken impairments of about 30 per cent. But the proposed increase in provisioning requirements would amount to €1bn, or a fifth, of 2010 profits for smaller banks, and €5.3bn-€5.9bn, or a fifth, of profits for the cajas, Iberian Equities said.

A flurry of recent debt-for-assets and debt-for-equity swaps – involving developers including Colonial, Reyal Urbis and Metrovacesa – has deepened the scepticism of analysts and investors about the true bad loan positions of Spanish lenders.
Total exposure to developers is €324bn.

...the recognition of impaired assets has been far slower than the severity of the recession might otherwise suggest,” wrote Jamie Dannhauser of Lombard Street Research.
There are particular suspicions about the way the collective bad loan ratio of the cajas has reached a plateau and started to decline, down to 5.05 per cent of assets in December.
That is only slightly higher than the 5.02 per cent figure for the banks, whose accounts are generally more transparent.

If the numbers were correct, that would be the “best news on the Spanish economy I’ve heard for a long time”, said Luis Garicano, professor of economics and strategy at the London School of Economics, in a blog on Spain. “Personally, I don’t believe it. The alternative is that the bad loan numbers of the cajas don’t make a lot of sense.”
Prof Garicano said it would not be possible to re-establish the credibility of the financial system if the regulator permitted “these accounting games”.
The Bank of Spain’s expected tightening of its provisioning requirements could go some way towards defusing such criticism.

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