giovedì 19 novembre 2009

Boom Boom debito Grecia: aggiornamento


Dalla nuova Telenovela "Boom Boom Debito Pubblico", ecco un drammatico aggiornamento dal "fronte greco"...per la serie "il peggio è passato".

Come ho ripetuto 999 volte in questo Blog, per salvarci dall'esplosione della BOLLA del debito privato è stata messa in piedi in piedi la BOLLA finale...quella del DEBITO PUBBLICO.
Gli Stati (leggi contribuenti) ci hanno messo la faccia e non solo quella....
Continuiamo dunque a monitorare attentamente lo sbracamento dei DEBITI PUBBLICI, sia di quelli "deboli" che di quelli "forti".

La Grecia sotto “esame”: preoccupano banche e deficit - 18/11/2009
Il deficit potrebbe toccare il 12,7% del pil quest’anno: il dato peggiore dell’area-Euro...

La Banca centrale europea ha fatto capire con sempre maggiore chiarezza di voler lanciare, prossimamente, misure straordinarie di supporto al sistema bancario del Vecchio Continente.
Un’operazione che potrebbe essere pronta già nel mese di dicembre, per poi tornare gradualmente alla “normalità” nel corso del 2010.
Il motivo - spiega questa mattina il Wall Street Journal - è che, effettivamente, gli istituti di credito europei non godono ancora di buona salute.
E, in questo orizzonte a tinte fosche, il sistema bancario della Grecia risulta tra i più in difficoltà.
Una delle principali preoccupazioni è costituita dalla quantità di bond governativi in possesso degli istituti greci: si tratta di una larga parte del loro asset, che potrebbe avvicinarsi alla cifra di 40 miliardi di euro, utilizzati anche come collaterali per i prestiti chiesti alla Bce.
Le banche commerciali greche possono sfruttare infatti i fondi europei al tasso fisso dell’1%, consegnando come collaterale proprio titoli di Stato nazionali.
Ma la banca centrale greca nei giorni scorsi ha sollecitato le banche locali, riferisce la Reuters, ad attingere con moderazione all'operazione di rifinanziamento a un anno che la Bce metterà a disposizione degli istituti di credito commerciali della zona-Euro a dicembre.
Nel frattempo, ad Atene montano anche le preoccupazioni sul fronte macroeconomico, con la Commissione di Bruxelles che ha già stigmatizzato il problema del deficit pubblico greco e, all’inizio di novembre, ha chiesto al governo di presentare un piano per ridurre il “buco”. L’esecutivo ha ammesso che il deficit potrebbe toccare il 12,7% del pil quest’anno: il dato peggiore dell’area-Euro.


ed ancora dall'articolo Atene non ride

....La Commissione ha assunto una posizione particolarmente dura nei confronti della Grecia, che ha finora sistematicamente disatteso le richieste europee, oltre ad essersi esibita in alcuni inverecondi numeri, come la certificazione di un rapporto deficit-Pil di poco superiore al 6 per cento, successivamente rettificato al raddoppio.
La Commissione ha quindi proposto di alzare la procedura contro la Grecia al livello immediatamente precedente l’imposizione di multe, ed il commissario
Joaquin Almunia ha annunciato la proposta di fissare un ultimatum sul deficit entro i prossimi due o tre mesi.

Dei problemi dell’economia ellenica si sono accorte anche le agenzie di rating.
Moody’s
, che ha in corso una revisione del paese per un possibile declassamento del debito, ha sollevato timori circa la capacità greca di generare nei prossimi dieci anni una crescita sufficiente a stabilizzare il livello di debito sul Pil, oggi al 120,8 per cento: per il prossimo anno, infatti, il Pil greco dovrebbe continuare a flettere, nella misura dello 0,3 per cento.
Il governo greco, che sta affrontando forti tensioni sociali ...ha presentato l’ennesimo piano parziale di rientro dal deficit, dal 12,7 al 9,4 per cento del Pil, ma non ha convinto nessuno, visto il track record di falsificazioni nei conti pubblici di cui finora il paese ha dato prova.
A peggiorare un quadro già così fosco, la fragile condizione delle banche greche nell’eurosistema
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La banca centrale greca ha chiesto agli istituti creditizi domestici di individuare fonti di finanziamento alternativo, per essere pronte quando la Banca centrale europea inizierà a drenare la liquidità fornita al sistema. Le banche greche hanno finora preso a prestito importi proporzionalmente maggiori di altri paesi di eurolandia: 42 miliardi di euro su un totale di 570 miliardi.
Dall’inizio della crisi la Bce ha accettato un collaterale di ridotta qualità a garanzia dei propri finanziamenti.
Prima dell’inizio della crisi, infatti, il livello minimo di rating ammesso dalla Bce era la singola A, oggi siamo alla tripla B, il limite inferiore dell’
investment grade, sotto il quale c’è lo status di junk, cioè spazzatura.
Quando la Bce ritirerà lo stimolo (mossa che al momento non appare imminente, ma i mercati si portano sempre avanti),
le banche greche saranno costrette a cercare finanziamenti a prezzi di mercato, evidentemente ben più onerosi.
Da qui al contagio del rischio di credito sovrano il passo è assai breve.
Non è un caso che i
credit default swap sulla Grecia abbiano manifestato negli ultimi giorni un significativo allargamento.
Il rischio è quindi quello di evidenziare una divergenza interna all’unione monetaria europea che, in assenza di una autorità fiscale europea rischia di causare forti turbolenze al sistema, oltre che di essere un elemento a sfavore dell’euro.
.....

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