mercoledì 4 marzo 2009

Rassegna Stampa 4 marzo


In giornata inserirò anche alcuni collage di notizie significative, qualche volta brevemente commentate, che saranno utili per meglio capire e contestualizzare gli articoli di approfondimento.

Mentre nelle borse mondiali va di scena il "rimbalzone" (come da me pre-annunciato), leggiamoci qualche dato economico e qualche news dall'economia reale.


Bankitalia, previsioni nere "Il Pil scenderà del 2,6%" Potrebbe essere il livello della flessione nel 2009.

Cassa integrazione ordinaria boom in febbraio a +553% - Inps
Aumento "eccezionale" del ricorso alla cassa integrazione ordinaria nell'industria nel mese di febbraio. Secondo i dati Inps sono state autorizzate 25,9 milioni di ore (3,9 milioni del febbraio 2008), con un incremento del 553,17%.

Consumi Italia: il 2009 parte male, a gennaio -4,6%


Usa, settore privato perde 697.000 posti lavoro a febbraio
Il mese scorso nel settore privato Usa sono stati cancellati 697.000 posti di lavoro, cifra superiore a quella di 610.000 attesa in media dagli analisti.

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JIM ROGERS SENZA PIETA': LASCIATE FALLIRE AIG di WSI .......
....."Meglio far saltare una societa' anziche' il Paese intero".
L’investitore miliardario Jim Rogers ha dichiarato durante un’intervista rilasciata al network finanziario CNBC che il gruppo assicurativo AIG (ndr. l'ex primo gruppo assicurativo del mondo) dovrebbe essere lasciato fallire. "Mantenendo il supporto governativo sull’azienda, e su altri istituti finanziari malati, si rischia di compromettere l’economia americana". Ieri AIG ha comunicato una perdita trimestrale di $61.68 miliardi (la maggiore che si sia mai registrata da una singola azienda nella storia) e richiesto un nuovo aiuto al governo (il quarto) per un’ulteriore iniezione di capitali per un valore di $30 miliardi, che vanno ad aggiungersi ai $150 mld. Gia’ ottenuti in precedenza. ...............
per leggere la notizia completa
http://www.wallstreetitalia.com/articolo....

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Su Unicredit
in Finanzaonline annunciai già 10 mesi fa (in tempi non sospetti) il primo buco da 20miliardi, poi sostanzialmente venuto alla luce.
Adesso di buchi potrebbero venirne fuori altri, ed anche peggiori...
Infatti UCG ha investito pesantemente in tutti i paesi dell'est attualmente a rischio, ma proprio tutti...Ed anche in Turchia, che versa anch'essa in cattive acque.
UCG infatti ha perseguito negli ultimi anni una politica di crescita molto aggressiva e rischiosa che in un contesto positivo l'avrebbe ben ripagata, mentre in questa terribile crisi invece la sta trascinando a fondo. Come si suol dire è fondamentale azzeccare il timing...

"Gli impieghi di Unicredit nel centro e nell'est dell'Europa sono pari a 75 miliardi su un totale di 610 miliardi." Lo ha detto l'ad Alessandro Profumo a margine di un convegno. "L'Ucraina è forse il Paese più rischioso nel quale siamo presenti". Gli impegni in Ucraina sarebbero pari allo 0,7% del totale.
Gli impieghi di Unicredit in Turchia ammonterebbero a 15 miliardi di euro.
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da MF
Il mercato teme che Unicredit abbia bisogno di nuove risorse per incrementare la sua solidità patrimoniale, ma anche per far fronte alla voragine che si è aperta nell'Est Europa dove l'indebitamento è alle stelle, l'economia non marcia più e le valute sono in picchiata.
Unicredit ha incassato 3 miliardi di euro dall'aumento di capitale, altri 7,5 miliardi di euro dovrebbero essere raccolti grazie agli aiuti governativi: 3 miliardi deriverebbero dall'emissione dei Tremonti Bond e altri 4,5 miliardi da aiuti simili in Austria, dove è presente con Bank of Austria. In questo modo il Core Tier 1 di Unicredit dovrebbe raggiungere il 7,8%, fugando ogni timore del mercato.
Peccato che non si riesce a quantificare quante potrebbero essere le perdite legate all'Est Europa. "Unicredit al 30 settembre scorso vantava nell'area impieghi per quasi 90 miliardi di euro, il 14% del totale del gruppo. Si parla di sofferenze comprese fra il 10% e 20%, la metà delle quali si tradurrebbero in perdite", sottolinea un analista di una sim milanese.
"Se così fosse, le potenziali perdite per il gruppo oscillerebbero fra i 4,5 e i 9 miliardi di euro, ma è anche vero che il 25% degli impieghi complessivi dell'Est derivano dalla Polonia, Paese al momento considerato al riparo dalle tempeste". Dunque regna ancora molta incertezza su quanto potrebbe impattare l'Europa dell'Est sul bilancio di Unicredit. Come se ciò non bastasse il mercato si interroga sul reale costo dei Tremonti bond.........
per leggere la notizia completa
http://www.milanofinanza.it/news/...

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